| Sei solo una maniaca del controllo. Ti piace avere gli altri sotto di te, e muoverli come pedine di un gioco che nemmeno tu sai che gioco sia. Sei patetica, studi uno schema per gli eventi possibile solo in quei film del cazzo che guardi solo tu. Tutti quelli che non vogliono fare le cose in questo modo, che non vogliono sedere sempre allo stesso tavolo, fare sempre lo stesso giro, bere sempre la stessa cosa, sono una minaccia per te. Sei malata. Ma FORTE!! Sei stata la prima amica che ho avuto quando sono arrivata in Italia e ti ho voluto bene per 5 anni. Tutto nonostante alle medie mi escludessi da ogni festicciola a casa tua, nonostante mi insultassi direttamente e indirettamente, nonostante preferissi sempre qualunque altro a me, nonostante non mi richiamassi mai, nonostante non mi facessi mai un regalo del cazzo o gli auguri il giorno del mio compleanno! Sto ancora aspettando il famigerato regalo che mi dovevi fare per i miei 11 anni... Ne faccio 16 a marzo. Un giorno te ne vieni fuori con un "dobbiamo parlare!" e vedo davanti a me schierati i miei migliori amici di fianco a te, tutte quelle persone che di me sapevano tutto, su cui contavo in qualunque momento e che potevano contare su di me quandone avevano bisogno. Dite tutti che vi faccio soffrire, che sono prepotente e mi offendo. Avete ragione... se vi riferite a quando avevo 9 anni! Sono cambiata ormai, non sono più quella bimbetta idiota che guardava le Winx. Volete farla finita, ok. Facciamola finita. Prendo fiato, mi rilasso, e non prendo più la cioccolata al gianduja tutti i sabati, porco cazzo. Se mi va una coca prendo una coca. Fine. Però dopo una cosa del genere, ne tu ne le altre potevano comportarsi così. Sono all'ospedale e mi chiamate "Come stai?". Ma non eravate voi quelle che ho fatto soffrire per cinque anni? No perchè... quel sabato, all'oratorio, quando sono tornata a casa piangendo e quella ragazza che chaimavate "PUTTANA!" a voce alta mi ha accompagnata a casa e mi ha asciugato le lacrime, mi è stata a sentire, mi ha consolata... non me lo sono sognato, lo ricordo bene, lo ricorderò per sempre. Non potete cercarmi, aggiungermi su MSN, chiedermi che ragazzo mi piace. Ormai è finita. E non l'ho deciso io. L'avete deciso voi quel pomeriggio. Avreste potuto essere di fianco a me, non di fronte. Siete state delle gran bastarde e non lo dimenticherò facilmente. Anche se siete state delle care amiche ormai non potremo più fare le stesse cose, non potremo più andare al negozio di tatuaggi a dare un'occhiata, o in fumetteria, non potremo fare più le sceme con la telecamera e poi riguardarci e ridere come delle cretine. Things aren't the same anymore. Ormai facciamo tutte seconda superiore, è passato un anno e mezzo da quel pomeriggio. Volete che vi saluti se ci incrociamo? Certo che sì, non sono una maleducata. Ma non venite da me con quei sorrisini, a chiedermi com'è andata la verifica o a raccontarmi delle vostre superflue esistenze. Non mi va più. Ho altri amici, a cui voglio dawero bene e che forse non sono degli sfigati come voi, che date un nome al vostro gruppetto di pressate e lo scrivete da tutte le parti. Sono ragazzi normali, con interessi normali e abitudini normali. Non hanno vite da sogno visibili solo nei teen movie in cui si va al rom in limousine e di fa sesso nel retro della macchina. Si conoscono da quando sono piccoli, e io mi sento la persona più fortunata del mondo a conoscerli. A loro interessa quello che faccio, quello che penso e cosa mi piace. E surprise surprise... Ci sono anche dei maschi! Ho DEGLI AMICI MASCHI! E non proviate nemmeno a chiedermi di presentarveli perchè sono MIEI e se ve li fate vi picchio... soprattutto Andrea perchè è da qualche mese che ne sono innamorata. Basta cazzate, basta cretinate da bambine illuse. Io vivo nel mondo reale. Da sempre, a differenza vostra. Volete ancora fare i tappetini di quella streghetta? Fate pure, ma non mi cercate più. Io voglio diventare grande nela Valle di Gorm, non nel castello della principessa Sissi...
|